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Cara vecchia Ici
- 21 novembre 2011
- IN PRIMO PIANO CASA E FISCO
- SoleCase
La tassa sulla prima casa ritorna e si fa in due. L’imposta sarà sostituita da quella municipale unica e da quella sui rifiuti e servizi. Le aliquote saranno più alte e la base imponibile crescerà attraverso la rivalutazione degli estimi. Ecco il piano del nuovo governo.
Nel suo discorso programmatico al Senato Monti ha detto che intende “ riesaminare il peso del prelievo sulla ricchezza immobiliare” come? Prendendo in mano il decreto legislativo sul federalismo municipale, che ha previsto a partire dal 2013 l’introduzione dell’Imu e della Res, acronimi che indicano l’Imposta Municipale Unica e quella sui Rifiuti e Servizi. La prima riunisce le varie tasse sugli immobili ( Ici, Irpef e addizionali), mentre la seconda aggiunge alla tassa sullo smaltimento dei rifiuti un nuovo prelievo per finanziare la manutenzione delle strade, l’illuminazione e la vigilanza urbana. L’Idea di Monti è chiara: queste aliquote dovranno essere applicate subito. Il progetto è già pronto: l’aliquota base dell’Imu salirà fino al 6,6 per mille della rendita catastale, mentre la Res varierà a seconda di quante persone abitano nell’immobile, ma sarà comunque calcolata secondo una percentuale che deciderà il Comune sulla base dell’estimo. E qui il secondo passo di Monti, che, secondo gli insider, è pronto a rivalutare le rendite catastali, ferme al 1996. Già Tremonti aveva attivato un gruppo di lavoro sull’erosione fiscale guidato dall’esperto della Banca d’Italia Vieri Ceriani. Nella relazione finale c’è scritto che, se si portassero i valori catastali al livello di mercato, si recupererebbero 60 miliardi. Altro che patrimoniale! Certo, è impensabile una stretta del genere, anche perché richiederebbe anni per fare le necessarie valutazioni. Ma è stato anche calcolato che portando la rivalutazione dall’attuale 5% al 10% si incasserebbero 500 milioni l’anno e spingendosi fino al 25% il maggior gettito sarebbe di 2 miliardi. Sempre nel discorso pronunciato giovedì 17 novembre al Senato Monti ha detto che l’esenzione dall’Ici delle abitazioni principali costituisce “una peculiarità, se non vogliamo chiamarla anomalia, del nostro ordinamento tributario”. Del resto, paragonando la tassazione degli immobili in Italia con quella applicata dagli altri Stati, appare chiaro che il margine di manovra esiste. “ Tra i principali paesi Europei”, ha detto Monti, “l’Italia è caratterizzata da un imposizione sulla proprietà immobiliare che risulta particolarmente bassa”. Inoltre l’Italia è l’unico paese ad avere abolito il prelievo sull’abitazione principale. Quindi l’Ici sulla prima casa tornerà e anche presto. Se si mantenessero le aliquote attuali, frutterebbe un gettito di quasi 4 miliardi (stima di Tremonti). Ma, visto che le aliquote saranno più alte, la base imponibile più ampia e la platea più estesa, i miliardi che verranno recuperati saranno molti di più.
Fonte Milano Finanza